Ozan-Uxentum-Ugento:La storia di una cultura

 

La storia del territorio ugentino ha origini preistoriche, tra il III e il II millennio a.C., epoca in cui sono stati datati alcuni reperti archeologici di origine preistorica rinvenuti nella zona. Tra i più importanti sono i Menhir,  monumenti megalitici legati a pratiche religiose e a culti in onore del sole, costituiti da snelli e splendenti pilastri monolitici fissati verticalmente nel terreno. Due esemplari possono essere ammirati, ancora oggi, nella frazione di Gemini e nella masseria Terenzano. Degni di nota sono anche i Dolmen, monumenti funebri [1].

In Puglia, come anche in altre parti d’Europa, tali monumenti sepolcralihanno subito una forzata "cristianizzazione" e, all’inizio del Novecento, la metà dei Dolmen e dei Menhir sono stati distrutti dall’incuria o dai contadini che li hanno utilizzati per le finalità più varie. Altri, semplicemente, sono stati spostati dalla loro sede originaria.

 

archelogia Ugento e Torre San Giovanni
Resti Messapici nella terra di Ozan

 

 

Tuttavia, i più importanti rinvenimenti archeologici come lo Zeus bronzeo e la tomba dipinta di Via Salentina,  testimoniano che la prima civiltà insediatasi nella zona e che fondò la città Ozan (l’attuale Ugento) fu quella dei Messapi ("popolo tra due mari")[2]; stabilitasi nella zona a sud della Puglia, tra il Mar Adriatico e quello Ionico intorno al X secolo a.C.

Le origini di questo popolo sono incerte. Da considerazioni di tipo linguistico.si suppone che la civiltà originò da flussi migratori, mai chiaramente dimostrati, di origine illirica giunti in Puglia alle soglie dell'età del ferro.

Le fonti storiografiche parlano degli insediamenti messapici come una dodecapoli, ovvero una lega di dodici città che, pur non riunendosi mai in un unico stato, doveva essere una confederazione a carattere politico strategico.

Il ritrovamento di un frammento di vaso (ostrakon) presso Soleto, anticamente utilizzato come "mappa nautica", fa conoscere il nome di queste città e la loro collocazione topografica : Oria (Orra) e, capitale militare della Messapia, per la sua strategica posizione, Ceglie (Kailia).

Le altre città di questa confederazione erano:  Metania (Mesagne), Manduria, Neriton (Nardò), Alytia (Alezio), Ozan (Ugento), Brention/Brentesion (Brindisi), Hyretum/Veretum (Vereto), Hodrum/Idruntum (Otranto), Sybar (Cavallino), Thuria Sallentina (Roca). [3]

 

Ciò che accomuna un po' tutte le città messapiche è il loro posizionamento, quasi sempre in altura e in prossimità del mare dove poter creare scali commerciali.

Infatti l'abitato di Ugento sorge  su un colle ad un'altezza di 108 metri s.l.m., e a 6 km dal sito litoraneo oggi chiamato Torre San Giovanni, che presto diviene il suo scalo portuale, costituendo quindi un centro messapico molto importante con un'intensa attività commerciale estesa in un ampio raggio del Mediterraneo, a cui era delegato anche il controllo dell’intero Capo di Leuca. [4]

Il passaggio dalla città messapica al Municipium romano (Uxentum) avvenne con la campagna di conquista del 267-266 a.C. che segna l'inizio effettivo della romanizzazione del Salento.


Uxentum e il suo antico porto di Torre San Giovanni, sono oggi mete turistiche che custodiscono non solo i segni architettonici della propria  storia, come le ciclopiche mura messapiche, il castello medioevale e la torre di guardia sulla costa (trasformata successivamente in faro di segnalazione decorato a scacchiera in bianco e nero),  ma conservano ancora il fascino delle vecchie usanze, della natura selvaggia e delle spiagge incontaminate che un tempo videro sbarcare Annibale, naufragare Pirro e respingere i saraceni.

 

@Salento_Vacanza

 

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